Tanti i nomi accostati alla difesa laziale che ha perso il suo migliore interprete e così l’attenzione si è spostata da colui che di Stefan De Vrij ne ha ereditato i gradi: Luiz Felipe Ramos.

 Il cognome c’è e riporta al ben più noto “Ramos galactico”, la tigna anche, gli ingredienti sono sapiente mischiati per un difensore nuova generazione, ma che per alcune caratteristiche potrebbe riportare alla mente l’old style in retroguardia.

Calciatori troppo noti, altri sconosciuti, in tutto questo calderone, si è eclissato proprio Luiz Felipe. 

La Lazio sta vivendo un periodo di grande incertezza nella fase di “ricostruzione” post De Vrij, adesso la domanda su chi sarà il nuovo leader difensivo, è stata lasciata in disparte, proviamo allora a pensare e l’unico nome è quello del brasiliano.

Le premesse ci sono tutte, nonostante la passata stagione quella biancoceleste figurava tra le peggiori difese, almeno tra quelle che occupavano in classifica le caselle dalla prima alla decima, il Ramos da Formello si è lo stesso fatto notare.

E se Acerbi è un mix perfetto di tanti fattori, tra questi l’esperienza, forse Luiz Felipe ha quel fattore legato al caratterino che lo rende assai più papabile come nuovo leader del reparto.

Da perfetto sconosciuto, ha saputo scalare le gerarchie laziali rispedendo indietro i già collaudati Bastos e Wallace, ad ora infatti sul mercato.

Il ragazzino è diventato titolare inamovibile, non a caso ha figurato proprio lui nelle gare più importanti della stagione.

Lo sconosciuto è sbocciato, non è più un “panchinaro” che fa numero, ma “interessante”, dal prospetto di crescita esponenziale. Questo bruco diventato farfalla, su quale strada proseguirà?

Una cosa su tutte: il carisma. Dopo una prima uscita in cui ha pagato il dazio dell’esordiente, non ha avuto paura di bruciarsi ancora ed il grande pubblico ha deciso di premiarlo, così come il mister e la stessa società.

Non si può però abusare nell’uso di un giovane ancora acerbo, almeno se parliamo di esperienza, come Luiz Felipe. Quello del “mestierante” è un lavoro ancora inesplorato per lui, spesso è il carattere a sovrastare questa mancanza, ma non sempre il colpo riesce, allora si cade negli errori grossolani.

Qualche entrata “smisurata”, qualche fallo di troppo, qualche cartellino rimediato che si poteva evitare… Ecco perché ho parlato poc’anzi di “mestieranti”.

Un atto di fiducia estrema consegnare un reparto intero nelle mani di un ventenne dal curriculum forse un pó scarno, al quale servirebbe una presenza più esperta vicino, dopotutto però proprio l’esperienza la si accumula macinando chilometri sul rettangolo verde. Ed in questo Luiz Felipe ha dimostrato di non essere secondo a nessuno, di non subire troppo quella pressione psicologica che spesso nasconde l’insidia del blackout dietro l’angolo.

C’é tempo ancora per conservare qualche ragionevole dubbio, ma abbiamo la responsabilità di non cadere nei soliti errori da tifosi ed incoraggiare la sua crescita, tollerando qualche piccolo errore, perché poi anche il Ramos ben più blasonato sbaglia! 

Questo è il nostro compito, quello di Luiz Felipe è ben più arduo e cioè ereditare troppo presto un vuoto lasciato da un grande giocatore.

La sentenza su di lui la custodisce in parte il tempo, in parte il campo, saranno solo queste due cose a dirci se il casa Lazio vi è il nuovo “Ramos” dopo quello “Real” o soltanto Luiz Felipe, un ventenne che ci ha provato! 

 

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